Scuola e legalità, per chi suona la campan

DIREGIOVANI.IT agenzia DIRE
Driinn!!! Suona per la prima volta la campanella in molte scuole campane. Suona per tutti. Anche per chi la scuola la considera poco o niente.

Il trillo più forte è quello che parte da Casal di Principe, provincia tristemente nota di Caserta, e raggiunge tutto lo Stivale: è il trillo della legalità. Contro le mafie, i soprusi, l'illegalità si è, infatti, levata la campana della Regione Campania che, con l'assessore all'Istruzione, Corrado Gabriele, ha radunato i media e gli alunni nella piazza di un paese rubato ai suoi stessi abitanti.

A Casal di Principe, feudo della camorra, oggi erano in tanti: i ragazzi delle scuole del territorio e dei comuni limitrofi, Fausto Bertinotti, presidente della Camera, Roberto Saviano, autore del libro-inchiesta “Gomorra”, Francesco Forgione, presidente della Commissione Antimafia e poi Aldo Pecora portavoce del movimento di Locri “Adesso ammazzateci tutti". Tutti riuniti per rispondre all'invito dell'assessore Gabriele che provocatoriamente ha scritto una lettera ai ladri di sogni, Antonio Iovine e Michele Zagaria, esponenti latitanti del più forte clan della camorra campana: quello dei casalesi.

Il giorno dell'inizio del nuovo anno scolastico è divenato il giorno della memoria per le vittime delle mafie, tutte. Don Peppe Diana, Giancarlo Siani, Peppino Impastato e poi ancora Silvia Ruotolo, Gigi e Paolo, Annalisa Durante non ci sono più perchè vittime di quell'organizzazione criminale che uccide di più: la camorra.

Così Bertinotti e Saviano, stretti dall'augurio che il nuovo anno scolastico sia il passo di una nuova era, sono intervenuti per rivendicare il diritto alla cittadinanza: l'appartenenza a luoghi che siano onestamente produttivi, contro tutto e tutti, contro il mal costume criminale. In particolare proprio il giovane scrittore ha indicato quanto la rinascita può avvenire solo dalla voglia di spendersi per far crescere onestamente un territorio: Casal di Principe non è dissimile dal resto dell'Italia. Le nuove generazioni di ragazze e ragazzi sono una risorsa per sé stessi e per lo sviluppo della società. E' quindi indispensabile, per alimentare il riscatto, che lo sappiano gli stessi giovani protagonisti.

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